Di cosa si tratta? In sintesi, di una struttura organizzativa appropriata, una sorta di mappa per navigare nei mari economici spesso agitati.
La nostra economia è diventata un costante coacervo di ondate di crisi, incertezza e instabilità. Così, il Codice della Crisi di Impresa e dell’Insolvenza (CCII) ha voluto assumere un ruolo imperativo imponendo per legge alle imprese di dotarsi di strumenti di controllo sulle metriche passate e future.
Questi strumenti fungono da vera bussola, guidando l’azienda verso un costante equilibrio finanziario e proteggendola dalle insidie di questo percorso.
Autore: Ivan Fogliata
Nell’ambito di una ristrutturazione del debito uno degli aspetti più importanti è la definizione delle modalità con cui le risorse disponibili saranno distribuite tra i vari creditori.
Il tema, come possiamo immaginare, è delicatissimo, si parla di ordine di distribuzione e modalità di distribuzione.
Questo processo è spesso regolato da una clausola denominata in gergo “waterfall”, che determina una gerarchia per il rimborso dei crediti.
Ne parliamo in questo articolo.
Autore: Ufficio studi inFinance
Concordato fiscale...
Benefici e criticità del nuovo patto con il fisco.
Autore: Ivan Fogliata
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Nel corso degli anni le start up del mondo fintech si sono evolute cambiando pelle ma il mondo del venture capital è ancora molto interessato al settore.
In questo articolo analliziamo lo stato dell'arte del Fintech in Italia.
Autore: Ivan Fogliata
Il meccanismo di cessione dei crediti è “ben oliato” ma di recente una ordinanza del Tribunale di Palermo ha sparigliato le carte.
Ne parliamo in questo working paper.
Autore: Ufficio studi inFinance
Non è infrequente che in azienda si stratifichino merci rimaste invendute per anni o beni obsoleti. Beni fungibili così vetusti e/o rovinati dal tempo da non poter essere più oggetto di vendita. Ahinoi, rimane un’unica alternativa, smaltire i beni avviandoli al c.d. “macero”…
Sembrerebbe una procedura semplice ma in realtà è delicatissima in quanto il fisco in simili condotte può leggere comportamenti estremamente opportunistici.
È facile immaginare, infatti, che un’azienda “furba” possa dichiarare di avere distrutto beni che in realtà ha, invece, venduto distraendo materia imponibile all’Agenzia delle Entrate.
Autore: Ufficio studi inFinance
Negli ultimi anni abbiamo assistito ad una crescente consapevolezza riguardo alle tematiche ambientali nel dibattito pubblico: gli evidenti effetti dei cambiamenti climatici e le ingenti ricadute in termini di impatto socio-economico hanno orientato i legislatori europei a concentrare gli sforzi per creare una strategia di crescita sostenibile e volta alla trasformazione dell’Europa in una società ad “impatto climatico zero” con l’obiettivo dichiarato nel “Green Deal europeo” di raggiungere, entro il 2050, la neutralità climatica.
Nell’alveo di questi virtuosi obiettivi, il mondo della finanza si è rapidamente adeguato, orientandosi verso la c.d. “finanza sostenibile” mediante l’introduzione dei fattori ESG (Environmental, Social, Governance) ovvero una serie di criteri utilizzati dagli investitori al fine di valutare il comportamento sostenibile (o meno) delle aziende in cui intendono investire che contemplino, oltre all’aspetto sociale e di governance dell’impresa, anche le politiche, le pratiche e le performance adottate dalle imprese al fine di limitare (e ridurre) l’impatto sull’ambiente delle loro politiche.
Autore: Michele Moglia
Lo spettro dei crediti deteriorati (Npl) torna ad aleggiare sul sistema bancario italiano. Le stime di Abi e Cerved prevedono una crescita del tasso di deterioramento del credito alle imprese dal 2,2% al 3,8% en tro la fine del 2024, con un picco di 300 miliardi di euro di stock di Npl (esclusi gli Utp).
Autore: Ivan Fogliata
Un nuovo “obbligo” per le aziende italiane, oppure una grande opportunità di sviluppo delle competenze economico-finanziarie?
Autore: Nicola Dario
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