Green asset ratio e rapporto banca-impresa: il documento per il dialogo di sostenibilità


Articolo / a cura dell'Ufficio Studi di inFinance

Green asset ratio e rapporto banca-impresa: il documento per il dialogo di sostenibilità

Il "Documento per il dialogo di sostenibilità tra PMI e Banche", pubblicato dal MEF nel dicembre 2024, rappresenta un importante strumento per agevolare la comunicazione tra le Piccole e Medie Imprese (PMI) e il sistema bancario nel contesto della transizione sostenibile. L'obiettivo principale è fornire un quadro di riferimento standardizzato per la raccolta e lo scambio di informazioni ESG (ambientali, sociali e di governance), semplificando lo scambio di informazioni tra imprese e istituzioni finanziarie.


Sintetizzando, gli obiettivi del documento sono:
1.    Facilitare lo scambio informativo: creare un modello di comunicazione chiaro e armonizzato che tenga conto delle esigenze di PMI e banche.
2.    Sensibilizzare le PMI: promuovere la consapevolezza dell'importanza della sostenibilità e prepararle per l'adozione di standard volontari come il VSME (Voluntary Sustainability Reporting Standard).
3.    Ridurre gli oneri amministrativi: evitare duplicazioni nelle richieste informative da parte delle banche.
4.    Supportare la transizione: migliorare l'accesso delle PMI a finanziamenti sostenibili, aumentando la loro competitività e resilienza.

Cuore del documento sono gli indicatori che sono corredati da specifici rimandi a chiarimenti sulle informazioni da riportare e i conteggi da produrre contenuti nell’ampia guida metodologica. Gli indicatori identificati nel documento sono 40 categorizzati in priorità 1 e 2 (20 in priorità 1 e 20 in priorità 2). La priorità 1 è dedicata alle microimprese, essa identifica le informazioni considerate imprescindibili per la banca; mentre le informazioni con priorità 2 sono quelle informazioni che, sebbene utili alla banca, si è ritenuto potessero comportare uno sforzo eccessivo per le microimprese.

Gli indicatori si suddividono poi in cinque categorie principali, ognuna progettata per affrontare aspetti chiave della sostenibilità, vediamole nel dettaglio:
 

1. Informazioni Generali

(3 indicatori di cui 2 in priorità 1)

 

Questa categoria include dati come ubicazione, codice NACE, fatturato e numero di dipendenti. Questi indicatori aiutano le banche a comprendere la struttura e la portata delle attività delle PMI, facilitando l'analisi del rischio di transizione e quindi il calcolo del Banking Book Taxonomy Alignment Ratio (BTAR).

2. Mitigazione e Adattamento al Cambiamento Climatico

(9 indicatori di cui 6 in priorità 1)

 

Gli indicatori in questa sezione riguardano:
•    Efficienza energetica e consumo di energia.
•    Emissioni di gas serra (Scope 1 e Scope 2).
•    Obiettivi climatici e piani di riduzione delle emissioni.

Questi dati supportano la valutazione delle strategie delle PMI per affrontare i cambiamenti climatici e ridurre la propria impronta ecologica. Ad esempio, fra gli indicatori più semplici è richiesto di comunicare il livello di efficienza e prestazione energetica degli immobili in garanzia. La nota metodologica evidenzia come sia necessario comunicare Classe energetica e Prestazione energetica degli immobili.
 

3. Ambiente

(12 indicatori di cui 3 in priorità 1)

 

Gli indicatori ambientali coprono:
•    Consumo e gestione delle risorse idriche.
•    Trattamento e riciclaggio dei rifiuti.
•    Salvaguardia della biodiversità.

Questi aspetti permettono di valutare l'impatto ecologico complessivo delle PMI e il loro impegno verso una gestione sostenibile delle risorse. Ad esempio, fra gli indicatori più semplici è richiesto di comunicare il volume annuo di acqua consumata. La nota metodologica evidenzia come calcolare i consumi idrici:

 

𝐶𝑜𝑛𝑠𝑢𝑚𝑖 𝑖𝑑𝑟𝑖𝑐𝑖 = 𝑃𝑟𝑒𝑙𝑖𝑒𝑣𝑖 𝑖𝑑𝑟𝑖𝑐𝑖 − 𝑠𝑐𝑎𝑟𝑖𝑐ℎ𝑖 𝑖𝑑𝑟𝑖𝑐𝑖

 

Di tali consumi va poi indicato valore e misura in metri cubi.
 

4. Società e Forza Lavoro

(13 indicatori di cui 8 in priorità 1)

 

Questa sezione include:
•    Salute e sicurezza dei lavoratori (es. incidenti sul lavoro).
•    Inclusione e diversità (es. percentuale di donne nei ruoli di leadership).
•    Formazione e sviluppo del personale.

Tali indicatori riflettono l'attenzione delle PMI al benessere dei propri dipendenti e alla creazione di un ambiente di lavoro inclusivo. Ad esempio, fra gli indicatori più semplici è richiesto di comunicare numero di lavoratori a cui si applicano contratti collettivi nazionali di lavoro. La nota metodologica evidenzia come calcolare l’indicatore:

 

𝑃𝑒𝑟𝑐𝑒𝑛𝑡𝑢𝑎𝑙𝑒 𝑑𝑖 𝑙𝑎𝑣𝑜𝑟𝑎𝑡𝑜𝑟𝑖 𝑎 𝑐𝑢𝑖 𝑠𝑖 𝑎𝑝𝑝𝑙𝑖𝑐𝑎𝑛𝑜 𝐶𝐶𝑁𝐿 =  𝑁𝑢𝑚𝑒𝑟𝑜 𝑡𝑜𝑡𝑎𝑙𝑒 𝑑𝑖 𝑙𝑎𝑣𝑜𝑟𝑎𝑡𝑜𝑟𝑖 𝑎 𝑐𝑢𝑖 𝑠𝑖 𝑎𝑝𝑝𝑙𝑖𝑐𝑎𝑛𝑜 𝐶𝐶𝑁𝐿 / 𝑁𝑢𝑚𝑒𝑟𝑜 𝑡𝑜𝑡𝑎𝑙𝑒 𝑑𝑖 𝑙𝑎𝑣𝑜𝑟𝑎𝑡𝑜𝑟𝑖  

 

Ma non solo, va poi indicato che tipo di CCNL si applica e se sono organizzati incontri annuali con le organizzazioni sindacali. 
 

5. Condotta d’Impresa

( 3 indicatori di cui 1 in priorità 1)

 

Gli indicatori legati alla governance riguardano:
•    Adozione di codici etici e misure anticorruzione.
•    Monitoraggio delle pratiche ESG lungo la catena di fornitura.
•    Strutture di controllo per gestire i rischi aziendali.

Questa categoria evidenzia l'impegno delle PMI per una gestione aziendale etica e trasparente. Ad esempio, fra gli indicatori più semplici è richiesto di comunicare se in azienda sono stati adottati codice etico, modello di organizzazione e controllo 231 e/o di procedure in materia di anticorruzione e sistemi whistleblowing.

In conclusione il documento rappresenta un punto di partenza strategico per rafforzare il legame tra PMI e sistema bancario, promuovendo una maggiore integrazione dei principi ESG nei processi decisionali e favorendo l'accesso a risorse finanziarie verdi. Grazie a un approccio proporzionato e modulare, le PMI possono avvicinarsi progressivamente alla sostenibilità, cogliendo le opportunità offerte dalla transizione ecologica. Dall’altro lato le banche potranno avere un supporto nel calcolo degli indicatori di credito sostenibile, fra cui il c.d. green asset ratio.

 
 

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